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Manuale di pubblicazione Amazon KDP. Sempre più autori emergenti decidono di pubblicarse il proprio libro in Self su Amazon KDP, ma spesso vengono intimoriti dalle possibili complicazioni tecniche. Questo articolo offre una spiegazione semplice e dettagliata delle procedure da seguire e permette il download di alcun file di esempio, sia per il testo già formattato che per la copertina.
Self Publishing. In passato è stato il sogno nascosto di ogni autore che, allo stesso tempo, lo considerava un ripiego. Se da un lato poteva essere finalmente la soluzione ai propri sogni artistici, dall'altro aveva il retrogusto di un accomodamento fatto in casa, un piacere derivante da una sorta di onanismo disperato, atto a certificare la proprie capacità senza la necessità di un partner, identificato nella figura di un Editore.
Scrittori si nasce. Siamo operai della parola, oratori, arringatori di folle, tribuni dalla parlantina sciolta, con impresso nel DNA il dono della chiacchiera e la capacità di assumere le vesti di ignoti raccontastorie, sbucati misteriosamente dalla foresta. Siamo figli della dialettica, fratelli dell'ignoto, noi siamo gli agricoltori delle favole antiche e seminiamo di sogni l'altopiano della fantasia.
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Writer Officina
Autore: Rossana Cilli
Titolo: Il contrattempo
Genere Thriller
Lettori 81
Il contrattempo
Eco dagli Abissi.

Il segreto dell'altopiano.

Era ancora presto, quando il vecchio Spyros urtò qualcosa con l'aratro generando un suono secco e attenuato dalla terra soffice e generosa che stava rivoltando fin dalle prime luci dell'alba tracciandovi dei lunghi solchi. Sarà certo un sasso, pensò, abbandonando il mezzo per andare a scavare con le mani in quel punto, finché emerse qualcosa.
Si trattava però di un sasso davvero strano, tondeggiante, mussato, chiaro, ma non si lasciava prendere.
Poi, vide che era un ginocchio.
Allora prese a scavare con grande energia.
Fu così che una dopo l'altra riapparvero alcune parti di un corpo maschile.
Dapprima, un arto levigato e vigoroso, poi anche l'altro, il bacino, la fascia perfetta dei muscoli addominali.
Davvero un bel ragazzo, considerò, che peccato che...

Alle nove, sebbene il sole si trovasse ancora lontano dal suo culmine, il contadino cominciava già a patire l'afa di quell'agosto eccezionalmente caldo, ma non poté davvero fermarsi a un passo dalla testa. Perciò si deterse il sudore, si avvolse la fronte con una fascia, indossò anche il suo logoro cappellone di paglia e continuò a rimuovere la terra, liberando il corpo dalla sua sommaria e indegna sepoltura.
Ma quanta amarezza provò quando dovette constatare che il giovane atleta – così aveva subito battezzato quel corpo sprovvisto di nome e di abiti - era anche privo della testa.
Bastardi, sussurrò tra sé il vecchio.

Adesso, il disco del sole discendeva lento, maestoso, rosso come un incendio, mentre il crepuscolo scivolava via negli abissi e l'oscurità incedeva rapida.
Spyros era ancora lassù.
Non si curava affatto dello spettacolo magnifico che il sole e il mare offrivano ai mortali, distratti sempre da qualcosa.
Lui, dall'atleta.
Al tramonto era davvero sfinito, ma, quei pochi minuti di luce che ancora restavano, lo costrinsero a mettere ancora più impegno nello sforzo di recuperare nella terra la testa del giovane così barbaramente mutilato.
Poi Spyros si arrese alla notte.
Gettò la pala lontano, deluso e spossato.
Stese quindi un telo su quel che restava del suo atleta, lo fermò con alcuni sassi disposti attorno e vi appoggiò sopra gli attrezzi, come a simulare d'avere interrotto il lavoro sui campi per via del buio. Tornò sconsolato al suo villaggio.


******

“Pronto, Professore?”
“Sì, Spyros dimmi”
“Ne ho trovato un altro”
“Nelle stesse condizioni?”
“Purtroppo sì. Forse è ora di”
“No, non è ancora ora. Tu sei un buon diavolo Spyros, ma non immischiarti, riferisci a me e non preoccuparti d'altro, al resto penserò io a tempo debito, intesi?”
“Quando vuole vederlo?”
“Più tardi, a mezzanotte”
“Va bene. Però, davvero io credo”
“Ssssh, a dopo Spyros, buona notte”
“Buona notte”.

******

I due uomini tolsero gli attrezzi, i sassi e poi il telo.

“Ecco, è lì sotto”
“E con questo adesso sono tre. Tutti giovani, belli come gli dei dell'Olimpo e mutilati. I maschi solamente della testa e lei anche di una mano. Forse è l'opera di un collezionista che sa il fatto suo con il bisturi”
“Ma perché tanto mistero, ormai non dovremmo dire”
“Basta Spyros, fa come ti dico”
“Le chiedo scusa, Professore”
“Va bene, va bene. Portiamolo nel capanno, poi tu torna a dormire, qui finisco io”.

Una mattina al Commissariato

Al Commissariato c'era il solito scenario, via vai di gente, mormorii e trillare di telefoni.
Insomma, una gran confusione.
Però quel giorno c'era qualcosa di diverso.
Era giunta la notizia del ritrovamento di un cadavere, cosa che certamente non avrebbe costituito di per sé niente di straordinario, considerato il posto, ma il ritrovamento era avvenuto nei pressi di una spiaggia di fronte alla bella insenatura nota come ‘la baia dei sub', molto frequentata dagli appassionati di immersioni, era quindi chiaro che il brutto episodio, avvenuto in piena alta stagione, avrebbe avuto ripercussioni negative sul turismo sportivo dell'isola.
Ecco perché quella mattina c'era tutta quell'eccitazione, il sindaco faceva già pressioni affinché la polizia sbrigasse il prima possibile quel che c'era da sbrigare e riportasse la calma su quella baia e, soprattutto, l'oblio sull'increscioso incidente.
Perché era ovvio che di incidente si trattava.
Il morto era un sub, un embolo, oppure un malore, se l'era sicuramente portato all'altro mondo e poi il mare aveva restituito il corpo. Però, si sa che la polizia, quando c'è un morto di mezzo, non si leva di torno tanto facilmente e poi il sub andava identificato, visto che, ovviamente non aveva documenti addosso e nessuno aveva dato l'allarme o aveva tentato di soccorrerlo, lasciando intuire che il poveretto si fosse immerso da solo.
Cristina, la patologa, o meglio il patologo come lei si faceva chiamare, ne dichiarò subito le caratteristiche più evidenti (uomo, bianco, tra i trentacinque e i quaranta) escludendo, tra l'ironico e il dispettoso, la morte per incidente stradale rispondendo al Commissario che intanto la incalzava con mille domande. Poi, naturalmente rinviò le conclusioni a dopo l'autopsia, ma cautamente insinuò l'ipotesi incidente.

La mattina seguente si presentò in Commissariato una signora di circa trent'anni, bella, elegante, affascinante.
Lei percorse senza fretta il lungo passaggio tra le scrivanie, mentre, tra occhiate incredule e bocche aperte, scendeva un silenzio irreale. Poi la porta del Commissario si richiuse alle sue spalle, cancellandone la visione. Lei si presentò.
Il Commissario tentò di nascondere il suo sbalordimento nel vedersi comparire dinnanzi una tale bellezza alzandosi quasi di scatto per porgere una sedia alla signora, rimasta in piedi sulla porta. Poi, ripreso il suo abituale controllo, la invitò ad accomodarsi, mentre riprendeva il filo del loro colloquio telefonico del giorno prima.
“La sua telefonata mi ha piuttosto sorpreso. Dunque, lei sostiene che il sub morto nella baia non sarebbe morto per disgrazia, ma sarebbe stato ucciso, è esatto?”
“E' esatto, signor Commissario”
“La ascolto”
“Prima devo domandarle una cortesia, vorrei che il nostro colloquio rimanesse in questa stanza. Me lo promette?”
“Veramente non sono sicuro di poterlo promettere.
Si tratta di una indagine ufficiale e poi lei è venuta proprio qui, in Commissariato, capisce che dovrò riferire ai miei”
“Superiori. Sì, certo, capisco, ma non può fare una piccola eccezione? Per esempio far conto che io sia una telefonata anonima. Io la aiuterò, ma lei dia una mano a me. So che lei è un uomo molto intelligente e pieno di risorse, troverà una buona scusa per i superiori, o semplicemente dirà che non c'era nulla di interessante da riferire, insomma una perdigiorno. Allora, d'accordo?” Concluse in tono vellutato.
Il Commissario ci pensò un po'.
Lui era famoso per risolvere i casi applicando le procedure in maniera abbastanza flessibile. Perciò alla fine accettò.
“Siamo d'accordo. Ora la prego, mi parli del nostro morto”
“Era un grande studioso, si occupava di ricerche davvero molto importanti e sicuramente è stato ucciso per quelle, povero Angelos. Ah, a proposito, il sub era Angelos Karpai, un matematico, che si dedicava però soprattutto al mare, alla biologia marina, sua vera passione...a parte lo yogurt, naturalmente”.
“Come?”
“Ecco Commissario, capisco che può sembrare strano, ma lui studiava anche lo yogurt; lo yogurt...intelligente. E' per quello che è stato ucciso. Ne sono certa”.
La donna era davvero molto, ma molto bella e fu forse solo per quello che il Commissario alle parole yogurt intelligente riuscì a evitare commenti sarcastici e, anzi, con notevole autocontrollo, replicò solo con un ‘forse ho capito male, lei certo non ha detto yogurt intelligente'.
“Certo che sì! Karpai aveva scoperto che lo yogurt contiene molta vita intelligente. E se lo diceva lui, c'è da crederci”
“Veramente di vivo nello yogurt, mi risultano solo miliardi di fermenti lattici, per altro utilissimi alla digestione, ma”
“Caro Commissario, dal tono della sua voce capisco che lei proprio non mi prende sul serio”
“No, signora è che intelligente, lo yogurt, andiamo”
“Mi ascolti, io certamente non so cosa sia, però ho sentito Angelos parlare al telefono di questo yogurt anche il giorno prima di morire. Vede, due giorni fa eravamo in un Caffé dalle parti del porto, a un tratto il cameriere ha portato ad Angelos il telefono del locale e lui ha parlato con qualcuno, non ho idea però di chi fosse; ma ho sentito distintamente Angelos parlargli di ‘yogurt intelligente', quindi ha chiuso la comunicazione e quando gli ho chiesto della telefonata ha risposto che era cosa da nulla, solo lavoro, ma anche se lo ha negato con forza, ho capito che lui era preoccupato e confuso. Perciò sono certa che è stato ucciso per lo yogurt”
“Che fosse confuso non stento davvero a crederlo, chi non sarebbe almeno confuso di fronte a uno yogurt intelligente! Però signora, forse dovrebbe dirmi qualcosa di più”
“Io le ho dato il nome della vittima e il movente. Ora tocca a lei trovare il colpevole!”
“Certo, però, come dire, non vedo ancora l'omicidio, Karpai è solo annegato durante un'immersione”
“Commissario, ha sentito bene cosa le ho appena detto?
Angelos Karpai era un biologo marino, l'acqua era il suo elemento, e si immergeva mille volte l'anno”
“Anche ai migliori può capitare un incidente, però”
“No, non a lui e non dopo quella telefonata. Mi dica, ha già i risultati dell'autopsia?”
“In effetti non ancora, ma anche il patologo ha subito detto che si tratta quasi certamente di incidente, annegamento”
“Beh, aspetti che il suo patologo finisca di lavorare e vedrà che Angelos non è annegato, è stato annegato”
“Però, se lei ha davvero ragione, noi dovremmo cominciare dalla telefonata e lei dovrebbe avere almeno un'idea di chi fosse l'interlocutore di Karpai. Davvero non lo sa?”
“No, davvero. Altrimenti saprei già il nome dell'assassino. Perché sono sicura che è lui l'assassino”
“Lui. Perché non lei?”
“Oh, finalmente vedo che comincia a prendermi sul serio.
Rossana Cilli
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