Writer Officina
Autore: Andrea Esposito
Titolo: Un punto di vista
Genere Autobiografico
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Un punto di vista
Un percorso all'autorealizzazione attraverso il risveglio della coscienza. Il punto di vista di una persona “normale” che dopo una serie di avvenimenti straordinari incontra un cammino di pensieri e di esperienze volte a scoprire una visione del mondo fatta di panorami emozionali, diversa da quella che siamo abituati a vivere, per riuscire ad esaltare le enormi potenzialità che sono in ognuno di noi, metterle in atto e costruirsi con nuove credenze e intenzioni la vita che ognuno di noi merita di vivere alla scoperta del vero senso della vita.

INTRODUZIONE

Mi sono sempre sentito un po' diverso dal resto della massa quindi anche l'inizio del mio libro in qualche modo deve essere diverso! Quasi sicuramente lo sarà visto che non ho mai scritto prima di adesso!
A tal proposito tengo a precisare che non sono uno scrittore. Piuttosto mi definirei un pensatore e una persona che parla troppo. Difatti sto improvvisando e di certo una minima idea di quello che devo scrivere ce l'ho anche se fino a qualche anno fa non avrei mai pensato di arrivare a questo punto. Oggi so che è una delle poche cose che desidero davvero fare nella mia vita.
Ti racconterò la mia storia ed in particolare scriverò delle mie esperienze, degli avvenimenti accaduti e di come questi, attraverso i miei pensieri, abbiano potuto cambiare il mio punto di vista sulla vita e su ciò che sono e desidero.
Spero in questo modo di aiutare chiunque ne abbia voglia a risvegliare la propria coscienza attraverso la mente, le intenzioni e le emozioni, sostituendo le vecchie credenze con delle nuove volte al raggiungimento della felicità.
Spero di riuscire ad apportare alla tua vita qualche domanda e qualche risposta in più, per riuscire ad essere più cosciente di quello che siamo e del potere che abbiamo in noi.
Ti racconto come riuscire a sfruttare al massimo questo potenziale infinito di coscienza come strumento per la costruzione di una migliore e più felice realtà fatta di infinite possibilità, con la consapevolezza che - se questa viene vissuta con un'introspezione diversa da quella che abbiamo sempre avuto può dispensarci emozioni che ci fanno rendere conto che la felicita è uno stato d'animo presente in noi molto più di quello che immaginiamo e che va soltanto abituato a persistere il più possibile nella nostre vite cosi da creare, giorno dopo giorno, quella che abbiamo sempre sognato, riscoprendo che ognuno di noi può essere adesso la migliore versione di se stesso.

1. PERCHÉ

Sin da bambino ho desiderato lasciare in qualche modo un segno, anche se all'inizio non sapevo come farlo, né tantomeno immaginavo il mezzo con cui farlo. Qualche anno fa pero è capitato un evento strano che avrebbe rivoluzionato completamente il mio modo di pensare e quelle che io ritenevo certezze e convinzioni assolute fino a quel giorno. Sono stato sempre una persona abbastanza normale, fino ai trenta anni credo di aver vissuto una vita tranquilla comune e simile sicuramente alla vita che tante persone come me vivono o hanno vissuto. Forse mi sono sempre posto qualche domanda in più rispetto alla media e credo di aver risposto in maniera efficiente a tante di queste o comunque, in qualche modo, gli eventi e ciò che è successo lo hanno fatto per me.
MI PRESENTO
Nato a Napoli nel 1983, sono cresciuto in una cittadina di provincia ed ho vissuto un'infanzia e un'adolescenza abbastanza normale, con ottimi valori e affetti grazie alla mia famiglia che mi è sempre stata accanto; ho sempre amato la musica tanto da iniziare a suonare la chitarra all'età di tredici anni, cosa che mi faceva sentire diverso dalla maggior parte dei ragazzi della mia età, un po' più speciale della media, forse perché pochi avevano tale interesse o perché non ho mai amato tanto accontentarmi di fare quello che fanno tutti gli altri spesso come un'obbligazione di ciò che va fatto perché è qualcosa che fanno tutti. Non mi ritengo assolutamente migliore degli altri, anzi anche io come la maggior parte delle persone ho i miei vizi, le mie stranezze, i miei segreti, i miei momenti di pazzia, perché ogni persona è un mondo a sé, piena di sfaccettature diverse anche se spesso ci si comporta adattandosi al resto. Sono una persona normale come te e tanti altri, un anticonformista! Ad un certo momento della mia vita il mio punto di osservazione è cambiato ed ha iniziato a farmi apprezzare tantissime cose che davo per scontato e ad apprezzarne altre che nemmeno credevo esistessero.
Credo che il bello della vita sia proprio riuscire a scoprire il nostro “io” più interno ed esaltarlo il più possibile per poter far vedere al mondo la perla che ognuno di noi ha dentro di sé, viverla attraverso le nostre emozioni e le nostre azioni e lasciare che questa continui a brillare anche quando non ci saremo più.
INTRODUZIONE DELL'INTENZIONE
Tutto ciò di cui parlerò, sarà possibile grazie ad un po' di attenzione e soprattutto “all'intenzione” di cambiare le proprie credenze e il proprio punto di vista. L'intenzione, ti dirò in anticipo, è ciò che ha fatto sì che io scrivessi questo piccolo libro e ciò che ha portato un ragazzo come tanti alla convinzione che tutto può accadere e che siamo proprio noi a farlo accadere, e che ciò avviene in una forma molto più semplice di quella che credi o che ti abbiano fatto credere fino ad oggi. Alcuni - vuoi per la loro provenienza sociale, per l'educazione o i luoghi in cui sono cresciuti, le influenze che hanno avuto e le esperienze buone o cattive che hanno vissuto - ci riescono sin da piccoli con una naturalezza tale che le loro convinzioni sono basate su credenze molto diverse dalla maggior parte delle persone comuni se così vogliamo chiamarle. Altri invece nascono, crescono e restano gran parte della propria vita intrappolati in una realtà che non vorrebbero vivere, infelici e seppur coscienti, non fanno niente per poter cambiare o ci provano ma si scoraggiano, magari pensando che sia solo un'illusione, avviliti dalle mille regole o processi che suggeriscono per poter raggiungere uno stato di vita felice, o perché intrappolati consapevolmente o inconsapevolmente in uno status di vita che li ha vinti. Questi si lasciano scivolare la vita addosso vivendo passivamente, senza produrre alcun cambiamento significativo.
Ho vissuto con i miei pensieri e le mie convinzioni in parte simili alla maggioranza delle persone che vivono su questo mondo senza realmente pormi una domanda: la vita che stavo vivendo era veramente ciò che desideravo? Fortunatamente un giorno mi sono svegliato e pensiero dopo pensiero sono arrivato qua soprattutto grazie ad alcune esperienze che ho vissuto. Ho rimandato per tanti anni la scrittura del libro e poi una sera, mentre guardavo la tv, mi venne un'improvvisa voglia di voler finalmente riprendere questo mio scritto e, nella miglior forma possibile, riuscire a realizzare una delle poche cose che da tanti anni desideravo o meglio avevo come scopo, come obiettivo, qualcosa che dovevo fare assolutamente per riuscire a tacere la mia voglia di farlo.
Non so se ti è mai capitato di dover fare qualcosa che rimandi sempre ma poi quando sei a letto prima di dormire, gli ultimi pensieri del giorno ti conducono sempre a quella cosa che desideri tanto fare e che anche oggi hai rimandato! Addirittura delle sere quando ero già più addormentato che sveglio mi sono venute in mente delle cose e cercherò con tutte le mie risorse di trasmetterti il mio messaggio nel modo più trasparente e chiaro riesca a fare. Se poi non t'interessa tanto meno mi dispiace, giacché credo che se non trovi interesse in quello che dico, e può tranquillamente accadere, forse è solo perché non ti sei posto le mie stesse domande o te le sei poste e hai notato che avere delle risposte fosse troppo difficile soltanto con i tuoi ragionamenti o per i pensieri che ti poni, forse meno profondi di quelli che ho io, o semplicemente visti da un altro punto di vista che non coincide con il mio.

IL GIUDIZIO

Forse fino a qualche anno fa sarebbe stato molto diverso anche per me. Credo che anche un solo giudizio negativo o un mio pensiero su qualsiasi tipo di commento o giudizio che possa risultare in futuro dalla lettura del mio libro, mi avrebbe bloccato completamente, e avrebbe fatto sì che oggi questo libro non fosse tra tue mani. Ho notato che molto spesso il giudizio degli altri ci può influenzare o comunque precludere nel fare ciò che veramente vogliamo ma ho anche vissuto abbastanza, anche se non troppo, per poter affermare che il giudizio della gente poco conta al cospetto di quello che hai dentro di te da voler esprimere. Per quanto ci tenga al fatto di voler essere giudicato in forma positiva dalle persone a cui voglio bene, tanto meno conta anche perché tutto passa, i rapporti, le amicizie e soprattutto i giudizi della gente che col tempo cambiano come pure le priorità che ognuno di noi nel tempo va cambiando a seconda del suo più profondo risveglio personale e di scopo che ha su questa terra, ammesso che ne abbia uno!
Poi intendiamoci, ciò che ha cambiato il mondo nei vari anni sono stati sempre pensieri e persone azzardate che all'esporre le loro teorie vengono spesso confinate come persone strane o folli fin quando la massa non si abitua a tale genio e lo venera per gli input che ha proporzionato grazie al suo unico e raro estro nel processare ed esprimere le sue più segrete aspirazioni e soprattutto ciò che ha da dire.
Fortunatamente o sfortunatamente da come la vuoi vedere tu, lo sviluppo del mio pensiero si è costruito con influenze che sono arrivate dall'esterno e soprattutto da mio modo personale di metabolizzare le mie esperienze e pensieri fino a volerli esternare. Personalmente non ho mai saputo veramente cosa fare della mia vita né tanto meno se avessi o meno una vocazione particolare. Sono anche laureato ma, man mano che completavo i miei studi, a poco a poco è andata scemando la voglia di impegnarmi in un ambiente lavorativo vincolato alla mia laurea. Questo è accaduto per vari motivi e ragioni diverse e con il passare degli anni forse sono riuscito a spiegare queste mie decisioni come date dal fatto che l'università potesse essere una buona alternativa per conseguire in seguito un lavoro migliore per il mio futuro. Col passare del tempo il mio pensiero è andato maturando ed ho abbandonato sempre più l'idea di poter lavorare con la mia laurea. È cresciuta in me la voglia di voler lasciare un segno o in qualche modo di voler esprimere ciò che dal più profondo penso, ovvero che sia triste l'idea di passare su questa terra tra milioni di persone in un tempo molto breve e non lasciare alcun segno, in un intervallo di tempo insignificante comparato alla storia del mondo in cui viviamo. Se un determinato giorno della tua vita ti fermi e t'innalzi per un momento da quelli che sono i pensieri quotidiani o ciò che occupa gran parte dei tuoi giorni e provi a riflettere sulla vita, nella sua essenza e alla facilità con la quale questa passa, che i minuti e i giorni volano, forse cambieresti anche tu i tuoi pensieri o il senso che vorresti dare a questa. Quante persone arrivate agli ultimi giorni potranno dire di aver vissuto una vita piena di esperienze ed emozioni? Quante invece si saranno lasciate vincere dalla vita, dalle regole, dalle cose che andavano fatte per avere una vita per esse dignitosa, fatta di traguardi molto più superficiali, inconsistenti ed insoddisfacenti. Questo per me è stato un pensiero ricorrente e ho sempre avuto in qualche modo quest'ansia di voler scoprire il mio scopo o la mia vocazione. Sicuramente dopo gli studi ho iniziato ad avere una sorta di repulsione verso il conformismo comune del mondo vedendolo come una trappola intellettuale ed emozionale rivolta a poter ammaestrare ed amministrare le masse che seppur non felici per la situazione attuale continuino a vivere nel loro piccolo cerchio di convinzioni volte a giustificare silenziosamente una situazione di vita che non gli appartiene a livello emozionale e che però, avendo avuto il sopravvento, è troppo profonda da poter avere il valore necessario per sradicare alla radice e intravedere l'essenza e la bellezze emozionali che questa ha da offrirci. Non ho mai pensato che scrivere un libro sia il mezzo che possa procurarmi soldi o farmi smettere di lavorare ma semplicemente anno dopo anno ho compreso che questa fosse la mia vera vocazione. Poi negli anni sono accaduti eventi che hanno cambiato radicalmente il mio modo di pensare e soprattutto mi hanno spinto a voler indagare più profondamente sui miei dubbi e domande, riuscendo spesso ad avere le risposte che stavo cercando.
Andrea Esposito
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Andrea Esposito
Ciao a tutti gli amici di writer officina. Sono Andrea Esposito Nato a Napoli nell'83, una persona normale amante dei viaggi e della filosofia, un poco irrequieto, mi sono sempre dedicato a diverse passioni forse anche perché non avevo ancora scoperto la mia vera vocazione. Laureato in biotecnologie mediche alla facoltà di Napoli.
Sin da piccolo mi è sempre piaciuta l'idea di non volermi sentire una persona comune e in qualche modo uscire dagli schemi prefissati della società nella quale viviamo cercando di trovare sempre una via alternativa per la ricerca della felicità. Vivo ad Ibiza a marzo compio 10 anni qui, credo che su quest'isola ogni persona può crearsi il suo mondo fuori dalla monotonia delle metropoli, soprattutto mi piace l'idea che ogni giorno può succedere qualcosa di diverso inaspettato che in fondo è il miglior sale della vita, l'imprevedibilità. Da quando ho pubblicato il libro però, ho aperto un mondo ancora più bello e appassionante, che ogni giorno mi porta ad essere sempre più entusiasta nei confronti della vita. La cosa in assoluto migliore di tutto questo e che con il mio libro, smuovere anche solo una coscienza e mettere una domanda nuova nella testa di una sola persona, per me già sarebbe stato un ottimo traguardo e mi fa tantissimo piacere che ogni giorni c'è qualche persona in più a cui piace ciò che ho scritto e soprattutto riesce a ritrovare molte cose utili da mettere in atto nella vita di tutti i giorni per la ricerca di una vita serena e riuscire ad essere la miglior versione di noi stessi.

Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?

Andrea Esposito: Sinceramente non ricordo il periodo in cui ho iniziato a scrivere, però sicuramente la passione di poter trasmettere ciò che ho vissuto e gli incredibili eventi che mi hanno portato a ciò è nata in me circa 15 anni fa. Anche se fin da piccolo ho sempre voluto in qualche modo lasciare un segno su questa terra, qualcosa di profondo e sensibile che riesca a far porre qualche domanda in più a chi mi legga e soprattutto poter lasciare un segno più duraturo di una sola vita.

Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?

Andrea Esposito : Mi e capitato con la maggior parte dei libri che ho letto prima di decidere di volerne scriverne io uno. Ciò è accaduto principalmente perché ogni testo nuovo che leggevo era in qualche modo collegato al precedente, ogni volta che terminavo un testo e ci riflettevo su, ho notato che spesso le teorie appena lette, già le avevo formulate autonomamente e spesse volte sono andato avanti a verificare che ciò che avevo letto avesse un senso e fosse reale. Principalmente libri di filosofia e sul potere della nostra mente.

Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?

Andrea Esposito : L'ho proposto a varie case editoriali senza ancora aver ricevuto nessuna risposta. Questo comunque è stato un di più, perché sin dall'inizio della stesura del testo ho iniziato a vedere cosa fosse necessario per potermi auto pubblicare su Amazon, decisione intrapresa anche per la celerità del processo e soprattutto per le royalty molto più alte delle case editrici.

Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?

Andrea Esposito : Si come detto nella risposta precedente credo che oggi giorno sia una delle opzioni migliori da scegliere. Il pro è che il processo, (avendo un poco di esperienza con un pc) è abbastanza semplice, basta seguire le linee guida. Dall'altro lato bisogna dedicarsi molto alla pubblicità e a sponsorizzare il proprio scritto su quanti più gruppi e spendere qualche soldo per gli advertising.

Writer Officina: Cosa hai voluto dire con la tua storia?

Andrea Esposito : Con la mie storie visto che sono più di una, quello che voglio dire e dimostrare è molto più semplice di quello che può sembrare. Fondamentalmente il mio passato e una serie di avvenimenti incredibili mi hanno portato ad indagare sperimentare e pensare, fino ad arrivare a una mia teoria per la raggiungere l'idea di felicità che si addica di più ad ognuno di noi. Il tutto consiste in avere buone intenzioni, lasciarle andare. Cercare attraverso il risveglio personale della coscienza, essere consapevoli degli attimi che viviamo, cosi da iniziare a comprendere realmente il nostro senso della vita, eliminando il cattivo e cercando giorno dopo giorno di creare uno switch emotivo tale da procurarci attimo dopo attimo buone emozioni, creando in questo modo la miglior versione di noi stessi e soprattutto la vita che meritiamo di vivere inseguendo solo i desideri veramente importanti.

Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?

Andrea Esposito : Inizialmente scrivevo di getto per parecchi ore svuotandomi nel vero senso della parola, e dovevano passare dei giorni prima che tornassi a scrivere. Poi ho conosciuto un'altro scrittore, per casualità, in un bar che mi consiglio di scrivere, ma per poco tempo o fissare solo degli appunti e svilupparli anche in giorni diversi. Così facendo sono riuscito a completare il mio libro. Chiaramente prima di pubblicare ho dovuto fare una revisione generale, utilizzare uno schema e trovare quello che meglio potesse rispecchiare la mia idea di voler raccontare quello avevo da dire.

Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?

Andrea Esposito : Ancora non l'ho iniziato, ma ho già l'idea e il tema che vorrò sviluppare. Questo avrà un'idea abbastanza diversa dal mio primo libro ma allo stesso tempo sarà collegato al genere filosofico e psicologico, impostato però, non sulle mie personali esperienze, ma dal mio modo di osservare le personalità degli altri e il modo in cui questi la utilizzano ai cospetti del mondo.
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