Il mare di primavera mi aveva sempre messo malinconia. Non era ancora un mare estivo e vivace ma neppure invernale e scuro; era un po' tutti e due, un ibrido di celesti spensierati e di blu ombrosi, una fase di passaggio tra la cupa quiete della stagione fredda che se ne andava via e l'esuberanza colorata dell'estate. Ogni volta che l'osservavo mi ritrovavo a desiderare di mandare il tempo in avanti rapidamente, in modo che l'estate con i suoi co...
Federico Puorro
L'uomo che sussurrava ai carrelli
Narrativa umoristica
Parolona.
- Che fretta c'era, maledetta primavera, che fretta c'era lo sappiamo io e te. -
Con questo ritornello o con altri, si presentava Paolona, quando incontrava qualche conoscente in paese. Era il suo modo gioviale di salutare il prossimo.
Così, quando passeggiava per la piazza o per le stradine del paese, Paolona cantava, sempre: - Vagabondo che non sono altro, soldi in tasca non ne ho, ma lassù mi è rimasto Dio. -
Perché conos...
Leo Augliera
Cronaca di un tradimento
Narrativa
Ci illudiamo di dimenticate. Arriva però sempre il momento in cui dovremo fare i conti con un passato dai contorni talmente confusi da farci sperare di non ricordare gli errori commessi. Con tenacia ci rifiutiamo di mantenere la mente lucida, perché ciò ci costringerebbe a ripensare quello che abbiamo fatto. Preferiamo credere che la vita trascorsa non ci appartenga più e che il passato sia ormai privo di senso ed esente dal rimorso. Ma basta nie...
Aldo Viano
Cronache dal Grand Hotel
Narrativa
– Direttore, Direttore, venga subito, una cosa inaudita!
La governante aveva avuto l'ardire di chiamare direttamente il Direttore al suo numero diretto, senza passare dalla segretaria. “Deve senz'altro trattarsi di qualcosa d'eccezionale o, peggio, di grave”, pensò il direttore stupito dall'iniziativa in- consueta della governante.
– Che cosa c'è di così urgente, Mireille?
– Venga Direttore, la prego, deve vedere con i suoi occhi. Sono alla 55...
Daniele Possanzini
L'amore innaturale
Narrativa
***Quello sguardo
L'avrei rivista alla fine dello scorso gennaio. Ne ero sicuro. Sarebbero passati quasi ventun anni dalla volta precedente e i due eventi insieme mi sarebbero apparsi senza evidente causalità, lontani.
Nel duemilauno avevo quarantadue anni e Anna aveva accompagnato suo padre, mio vecchio amico d'infanzia e poi collega di università, all'Aeroporto Galileo Galilei di Pisa per salutarmi. Partivo per uno dei miei soliti viaggi che ...
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Dedicato a chi vuole sognare, dedicato
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non si arrende davanti a un rifiuto
e vuole continuare a dipingere la vita
con mille colori. Questo è il
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dove ognuno può coltivare i propri
sogni, affinché si realizzino
e non abbiano padroni. Questo è
il luogo dei folli che vogliono cambiare
il mondo e ci riescono davvero, questa
è l'ultima speranza di chi vuole
nascere mille volte e non morire mai...