Il gelataio.
Fuori dalla porta di quella stanza ci fu un rumore strano.
Era un rumore così tanto strano che spezzò le redini di quel silenzio nel quale Michele signor C. si era andato a immergere forse per trovare un po' di pace.
Ma una volta barricatosi là dentro anche dopo aver dietro di sé chiuso la porta, in quello studio cadde un buio così tanto pesto che a un certo punto non si riusciva a vedere una beneamata minchia.
La signora dell...
Fulvio Tron
Il dottor Coke
Noir
La punizione del primo esemplare.
Indagine del vicequestore Berto Priotti, "La condanna del primo esemplare"
Dalla quarta di copertina: Berto Priotti viene trasferito. Colpa dei torbidi trascorsi a Milano.
Al prefetto meneghino il vicequestore sta proprio qua. Dalla SCO ad un commissariato di Torino e dalla Barriera alla provincia ad indagare su rapimenti e morti ammazzati, per il dottor Priotti il passo è breve. Soltanto i suoi sono aut...
Dario Villasanta
Angeli e Folli
Narrativa Noir
Mi chiamo Dax, sono un idiota e forse lo sono sempre stato.
Tecnicamente, sono un ‘pregiudicato con problemi psichiatrici'; qualcuno ha detto che sono stato semplicemente ‘sfigato', qualcun altro mi ha dato del coglione. In tutti i casi, la definizione giuridica di cui sopra mi rimane, e rimarrà sempre, appiccicata addosso. Come d'altronde calzerebbe a pennello per molti di voi, per quanto non lo sappiate ancora.
Ma non affronto il discorso qui...
Gioacchino Rosa Rosa
50 giorni di Nemesi
Thriller Noir
La giustizia ha fallito, ora tocca a loro.
La croce nel grano.
Magro e nodoso come un ramo d'ulivo, con la pelle cotta dal sole e le ossa scricchiolanti, Santino Corvasci aveva aperto gli occhi che era ancora buio. Fuori, la campagna tratteneva appena il respiro, sospesa tra la notte e il giorno: spighe immobili, cielo scuro, aria ferma che odorava di terra. Dentro quella quiete, Santino si mise a sedere sul bordo del letto e portò alle la...
Lorella Marini
Come la neve non fa rumore
Giallo Noir
Bologna, 6 aprile 2019
La ven zò, la ven zò, gridò una vecchia signora dai capelli color neve, puntando il dito verso l'alto.
E lei venne giù, volteggiando scomposta. Braccia e gambe annasparono a ghermire l'aria, e i ricordi si frantumarono al suolo in infinite schegge. Paura, dolore, morte.
Allegri, indaffarati, o distratti che fossero, i bravi bolognesi che gremivano la Sala Borsa in quel tiepido sabato di aprile sembravano ignari del dolo...
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Dedicato a chi vuole sognare, dedicato
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ribelli e ai sognatori, dedicato a chi
non si arrende davanti a un rifiuto
e vuole continuare a dipingere la vita
con mille colori. Questo è il
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dove ognuno può coltivare i propri
sogni, affinché si realizzino
e non abbiano padroni. Questo è
il luogo dei folli che vogliono cambiare
il mondo e ci riescono davvero, questa
è l'ultima speranza di chi vuole
nascere mille volte e non morire mai...