Il romanzo Timeline di Abel Wakaam gioca col concetto di "viaggiatori del tempo" per trascinare il lettore in una trama avvincente che ripercorre nel tempo attuale i giorni tristi della guerra nella ex Jugoslavia. Ambientato nell'isola di Rab, l'antica Felix Arbe dei romani, racconta l'indagine di una giornalista americana che viene attirata nell'odierna Croazia alla ricerca dell'autore di una fotografia simile a quella scattata nel porto di New York cento anni prima. Qui incontra Jozo, l'anziano pescatore, protagonista dello scatto, e il giovane fotografo che l'ha effettuato. Ma tutto ciò che accade nei giorni successivi, anche quello che appare come il più insignificante, si trasforma in un intrigo di difficile soluzione. La storia si dipana tra i vicoli della città vecchia fino a raggiungere le piccole isole dei dintorni, tra cui Goli l'isola calva, che prima della guerra ospitava una prigione politica, e la verde Grgur, selvaggia e misteriosa, dove i cervi arrivano fino alle spiagge incantate. Tra gli altri protagonisti della vicenda c'è anche Andrej, un pittore locale che cerca in tutti i modi di conquistarla, e la sua compagna Katarina,che sembra non essere gelosa del suo interesse per la giornalista e sembra persino a spingerla tra le sue labbra. Ma tutto ciò che sembra non è e questo è uno di quei romanzi in cui una semplice recensione rischia di svelare la vera natura dell'inganno. La profonda conoscenza dei luogi narrati da parte dell'autore trascina il lettore nei meandri più nascosti, a riprova di quanto sia possibile sentirsi parte integrante di qualcosa che fino a qualche attimo prima non gli apparteneva. Consigliato a chi ama le storie complesse, le matasse aggrovigliate e i finali inaspettati.
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