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The last Prayer di è il seguito del romanzo The last Pope dello stesso autore. Entrambi sono romanzi del genere giallo/thriller autoconclusivi, seppur coi medesimi protagonisti principali. Anche in questa storia ritroviamo il vecchio Arthur e il suo giovane assistente Michele, nonché Isotta, l'affascinante poliziotta con cui aveva già collaborato nella precente indagine. Questa volta però i misteri riguardano la scrittrice erotica Chana Friedman e una setta che si ispira ai suoi romanzi per perpetrare una serie di messiscene di tipo sessuale all'interno di alcune chiese molto particolari. Il filo conduttore sembra essere il passato di Chana e in particolar modo i suoi turbolenti rapporti con alcuni sacerdoti. Ovunque sia passata ha lasciato dietro di sé situazioni morbose, che hanno destabilizzato tutte le persone con cui ha avuto a che fare, senza alcuna differenza di sesso, età o posizione sociale. Scorrendo il diario della sua vita, Arthur cerca di ricomporre l'intreccio, fino a trovare un legame coi fatti che stanno accadendo. Quando finalmente riesce a incontrarla, il mistero si fa ancora più fitto, aprendo nuove porte che sarebbero dovute restare chiuse. Il finale, decisamente inaspettato, arriva dopo aver lasciato mille tracce che portano a un vicolo chiuso, tranne una, che solo un investigatore esperto può riuscire a interpretare. Curiosa una frase di Arthur in apertura: Il silenzio è la forma di comunicazione più difficile da contestare. Chi riesce a infrangerne l'essenza, è un filosofo... oppure un rompicoglioni!
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