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"Farfalle mutanti" di Francesca Enrew č un piccolo capolavoro dai toni kafkiani. Un filo conduttore percorre i racconti che si susseguono. A ben guardarlo, quel filo conduttore sembra trasformarsi in un filo tagliente, che spacca la narrazione, la lacera, come sono lacerate le ali delle farfalle mutanti. I protagonisti dei racconti restano appesi in uno spazio amorfo, nel loro limbo che li mantiene in balia di un crescente senso di inadeguatezza. La vita scorre sotto i loro occhi, mentre gli "intrusi" si accalcano, nell'andirivieni di una vita spesso senza senso. Il percorso narrativo č sospeso in uno spazio indefinito e in un tempo che, invece, non scorre inesorabile verso la fine. Una sofisticata capacitą filosofica fa capolino tra le righe, sotto la penna di un'autrice capace di usare l'inchiostro come scalpello e incidere nel lettore emozioni contrastanti, ma profondamente sincere. Lo consiglio a tutti coloro che amano cercare nella lettura autentici spunti di riflessione.
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