Impegnarsi in un'opera letteraria su "Maurizio Cattelan" è un'operazione rischiosa, che rischia di trascinare in un trituratore mediatico, tra le opinioni contrastanti del pubblico. Bisogna armarsi di competenze e coraggio. Eppure Nina Camelia è riuscita con grande maestria a condurre le fila del discorso, parlare degli aspetti più raccapriccianti legati al personaggio, senza mai farsi travolgere dalla sua problematicità, con tale acume e onestà intellettuale, miscelati a un sottile humour che brilla in ogni personaggio. Ritengo geniale la scelta di impostazione, che cala il protagonista in una sorta di processo scenico, quasi onirico, dove si muovono soggetti inquietanti, almeno quanto lo stesso imputato. Personalmente non amo le provocazioni artistiche di Cattelan, ma l'abilità letteraria della scrittrice, il grande equilibrio che ha dimostrato e la capacità di trattare un tema controverso mi hanno spinto a leggere in un baleno quest'opera, ad approfondirne gli aspetti salienti ed a trarne opportune riflessioni.
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