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Ci sono storie che lasciano intravedere sin dalle prime righe dove si andrà a finire e trame come questa che accompagnano il lettore pagina dopo pagina, senza mai concedergli un momento di tregua. È bene spiegare immediatamente che non si tratta di un romanzo di guerra, anche se di fatto non verranno a mancare soluzioni drastiche e dolorose. Androfonia, omicidio di massa di Abel wakaam è una storia di strategia psicologica ad alto livello, che fonda le sue radici su avvenimenti reali e certificati, che sono parte integrante della realtà recente. Si comincia dalla regione desertica di Bamiyan in Afghanistan, famosa per le grandi statue dei Buddha abbattute dai Talebani, ma le vicissitudini del capitano Julian proseguono in un'area selvaggia dell'Amazzonia, da cui manovra le sue pedine per mezzo di un collegamente satellitare. I suoi nemici hanno il volto dei burocrati che giocano a far la guerra coi figli degli altri e sponsorizzano i gruppi terroristici a proprio piacimento. Per sconfiggerli serve un'arma molto potente e i misteri dell'esplorazione spaziale celano la soluzione perfetta per la battaglia finale. Per Julian, chiunque sia nemico dei propri nemici, diventa automaticamente parte in causa del confronto e allora non si fa scrupolo a far avere alle nazioni concorrenti i segreti che sua padre ha elaborato nel tempo, come progettista militare americano. È praticamente impossibile riuscire a scoprire l'epilogo di questo romanzo, che si svela solamente nelle ultime pagine del testo, e solo allora si riuscirà a comprendere la complessità delle azioni necessarie che lo hanno reso possibile.
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