La prima cosa che mi ha colpito di Cicatrici di Stefania Morasi è stata la copertina. L'ho trovata particolare, a partire dai colori. Poi ho visto che si trattava di un romance e ho storto un po' il naso (non è propriamente il mio genere). Ho letto la IV° di copertina e ho sfogliato il libro leggendo dei piccoli estratti, come faccio sempre, per capire anche come scrive l'autore. Sono rimasta piacevolmente colpita e ho finito con l'acquistare il romanzo. Be' non me ne sono pentita. La lettura è piacevole, anzi no, piacevole non è il termine esatto perché i temi trattati sono tutt'altro che superficiali. Direi, quindi, che è coinvolgente, immersiva, ti trasporta esattamente lì a fianco dei protagonisti, Marc e Catherine, tanto che vivi e soffri insieme a loro. I temi trattati sono innumerevoli: dolore, perdita, senso di colpa, violenza, dipendenza, amore. Forse troppi per essere approfonditi in 150 pagine scarse. E questo è il solo difetto che sono riuscita a trovare, ma credo lo si possa anche perdonare dal momento che si tratta di una scrittrice alle prime armi che può ancora imparare molto. Per il resto i personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto Marc. Il suo "viaggio dell'eroe" percorre tutte le tappe: la chiamata all'avventura, il rifiuto, il confronto con il mentore, la prova centrale dalla quale esce sconfitto per poi riscattarsi e conquistare l'elisir come ogni romance che si rispetti. Se lo consiglio? Sì, assolutamente, perché è una lettura piacevole a "riflessiva" allo stesso tempo, perché fa sorridere e versare anche qualche lacrima, perché c'è sofferenza e speranza, perché in Cicatrici c'è la vita vera.
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