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Nella quarta di copertina di Tůrběne di Federico Maderno si legge: - Un sistema prodigioso, un arcano motore pulsante [...] muove il Mondo - .
Confesso: mi sono persa nei meandri della Galleria Ponselliviana che il protagonista Corrimano, invece, conosce a menadito e percorre ad occhi chiusi, salvo poi imbattersi in rifrazioni di luce da far tremare i polsi anche al piů scettico miscredente. Ho perň il ragionevole dubbio che proprio lo sperdimento durante la lettura sia lo scopo dell'autore. E la vicenda de Il frutto di Balanos č, tra i quattro romanzi brevi radunati in questo libro, quello che mi ha coinvolta di meno!
Gli altri mi hanno letteralmente tenuta incollata alla pagina in attesa dello svelamento del mistero.
Nelle immagini suscitate dalla lettura, Dresda mi ha ricordato un film drammatico bellissimo di Rossellini, Germania anno zero. Nell'abisso del cristallo č quello che ho preferito: un'antica dimora, vicende di una famiglia, eredi di tempre differenti, l'artigianalitŕ artistica del vetro e il mistero che fa turbinare i pensieri. La storia incredibile del dottor H. Magbude anticipa invece nello stile, nell'ambientazione e – ancora – nel mistero, i colori e le trame di un successivo lavoro di Federico Maderno, Abigail, di cui dirň.
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