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Al suo primo romanzo (preceduto da meritevoli raccolte di poesie e di racconti) l'autore Roberto Maggi dimostra non solo il suo talento come scrittore ma anche la capacità innata di scandagliare l'animo umano e di giostrare con le parole e i pensieri fino ad avviluppare il lettore nella sua elegante prosa. Come negli “accordi spezzati” appunto, le fasi di questa storia si susseguono in un divenire che costituisce un puzzle per la mente più elastica e per il cuore più aperto, un insieme di frammenti che andranno infine a ricomporsi nella costellazione musicale creata dall'autore. L'approccio non è facile ma una volta entrati nel mood non si vorrà uscire da questa sequenza artistica colma di citazioni, rimandi e rielaborazioni a volte ardite. Emblematica per me è stata la rielaborazione ispirata al personaggio di Ofelia (Peter Hammill e poesia di Rimbaud) che ricorda “la tua voce, Ofelia, la tua cadenza di liuto, Francesca”. Ma sono così tante le canzoni presenti che è impossibile elencarle, ciascuna con la sua peculiarità musicale e testuale, ciascuna con la sua storia che l'autore dimostra di conoscere molto bene. Dal Re Lucertola ai Queen non mancano la nostalgia e l'amore per i pezzi che hanno riempito la nostra vita. Anche le citazioni cinematografiche e letterarie sono numerose, riflessioni filosofiche sparse come gemme preziose nel testo, tesori da scoprire mentre si cerca di trovare il nesso tra le storie – compito non sempre facile per chi legge. A volte viaggio allucinogeno on the road, a volte flusso di coscienza con cambi di punto di vista, salite e discese, descrizione di situazioni violente come fossero poesie. A volte si resta in attesa per scoprire che “non c'è un Godot da attendere, non c'è un tartaro che si debba materializzare all'orizzonte”. Tra storie di senzatetto, abitanti della strada, vagabondi ai margini della vita come quelli cantati da De Andrè, il lettore vaga in una waste land fino alla fine del mondo, per ritrovare quei fili che si ricomporranno poi nel finale in una catarsi inaspettata.
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