Writer Officina - Scrittori Ribelli
Recensione di

Leo T.
Bianco carta da zucchero
Autore: Nat Hush
 

Un romanzo avvincente, ricco di dettagli.
Appena ho ricevuto il romanzo, distribuito da una stamperia italiana sita a Vicenza (Marostica per la precisione), mi sono chiesto: bella sfida, riuscirò a leggerlo?
All'inizio mi sembrava un romanzo "progettato" più per un pubblico femminile, poi, passo, passo, mi sono ricreduto. La trama, infatti, è inaspettata, in quanto presenta uno sviluppo (pagina, dopo pagina) inaspettato; i colpi di scena di sicuro non mancano. È complicato fare un riassunto e, come tutti sanno, qualsiasi libro che può essere facilmente riassunto non vale la pena leggere. L'autrice, voglio ricordarlo, si è autoprodotta, nel senso che il libro è interamente creato dalle sue mani, oltre che dalla sua testa, ovviamente😜 Indubbiamente ha dimostrato di possedere una "copiosa" fantasia.
L'"architettura" del libro è ben strutturata e l'originalità è la sua caratteristica principale. È un romanzo sentimentale, ma non troppo e fino alla fine è impossibile
prevedere gli sviluppi. Il finale è "aperto" a due interpretazioni distinte, anche perché, vi rivelo un segreto... Mara Motta, la voce narrante, è pronta a tornare ed è un gran sollievo, perché, è incredibile, ci si affeziona ai personaggi (e sono tanti) a cui Nat è riuscita a dare una specie di tridimensionalità; le loro sofferenze, le loro gioie
sono palpabili, ve lo garantisco.
Io lo definisco un libro artigianale davvero ben riuscito e ne consiglio l'acquisto, oltre che la lettura, ovviamente.

"Bianco carta da zucchero"
in biblioteca
 
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