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In vita mia ho letto tanti libri sui vampiri. Alcuni di buona fattura, altri incommentabili e pochi che meritano davvero un posto nell'olimpo dei capolavori della letteratura mondiale. Ma questo è così unico e particolare che non rientra in nessuna delle categoria sopracitate. Ed è forse un bene, sono del parere che i libri debbano avere personalità e spiccare proprio in virtù di questo, l'originalità a tutti i costi è un concetto ampiamente sopravvalutato e più la si insegue, più si finisce per creare qualcosa di insipido e privo di guizzo. Tornando al libro, mi sono catapultata in un mondo oscuro, quasi etereo, ma anche intriso di una profonda malinconia che non dà tregua a nessuno, neppure al personaggio dell'Imperatrice, spietata e crudele quanto Erzsébet Bathory, ma anche tragicamente e inesorabilmente, che lei lo voglia o no, umana. E il libro parla esattamente di questo, senza giri di parole. E' più di una storia cupa sui vampiri, è una dissezione implacabile sull'animo umano, potente e contraddittorio. Se si vuole avere una prospettiva delle cose inedita e, in un certo senso, spiazzante, questo libro fa proprio al caso vostro. Compratelo, vi assicuro che la spesa sarà valsa la pena. Consigliatissimo!
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