Fino a che punto un'affascinante giornalista può spingersi per ottenere l'accesso a un Club esclusivo, permesso soltanto ad alcune figure dell'alta società? Quando comincia a indagare sulla natura dei personaggi che lo frequentano, scopre che è indispensabile sottoporsi a un rito di iniziazione, dove verrà marchiata intimamente con un microscopico gioiello a forma di ragno. Si tratta di un sofisticato oggetto di natura tecnologica, in grado di interagire con l'esterno e capace di rilasciare nel suo sangue una sostanza dal potere inebriante. Chi ha la possibilità di avere accesso all'interfaccia di comando, può quindi decidere in ogni momento quale sorte le toccherà in qualsiasi situazione. Le implicazioni di questa scelta si riveleranno ben presto un processo irreversibile, che la condurranno in un crescendo di situazioni al limite del peggior coinvolgimento emotivo. Questo e molto altro viene raccontato nel romanzo "Il Club" di Sandra Mayer, una storia che scava nella sessualità di ognuno di noi e lascia spazio a fantasie inenarrabili. Se la decisione della protagonista di sottoporsi al rito richiesto, minimizzando l'impatto sul proprio corpo e sulla mente, poteva sembrare soltanto un pegno da pagare per essere ammessa nel Club, si accorge ben presto di esserne completamente prigioniera al punto da non risucire più a sottrarsi ai suoi effetti sconvolgenti. L'evoluzione dei fatti non è mai scontata e si dipana in un crescendo che conduce il lettore verso un finale trasgressivo e inaspettato.
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