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Self Publishing. In passato è stato il sogno nascosto di ogni autore che, allo stesso tempo, lo considerava un ripiego. Se da un lato poteva essere finalmente la soluzione ai propri sogni artistici, dall'altro aveva il retrogusto di un accomodamento fatto in casa, un piacere derivante da una sorta di onanismo disperato, atto a certificare la proprie capacità senza la necessità di un partner, identificato nella figura di un Editore.
Scrittori si nasce. Siamo operai della parola, oratori, arringatori di folle, tribuni dalla parlantina sciolta, con impresso nel DNA il dono della chiacchiera e la capacità di assumere le vesti di ignoti raccontastorie, sbucati misteriosamente dalla foresta. Siamo figli della dialettica, fratelli dell'ignoto, noi siamo gli agricoltori delle favole antiche e seminiamo di sogni l'altopiano della fantasia.
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Autore: Gabriele Brusacà
Titolo: La cartina al tornasole
Genere Poesia
Lettori 2946 14 10
La cartina al tornasole
Attesa e resa davanti al Duomo di Milano.

La vita è più bella se è di qualcun altro
dell'arte della soffiatura dei vetri
del partenope e la sua felpa ghiacciata
La vita è più bella se è di qualcun altro
del bignè caduto in mezzo alla piazza
della manica lunga del vicedirettore
La vita è più bella se è di qualcun altro
impiego ore e ore a capire quanto sei bella
e sei di qualcun altro
non potrò mai capire il perché dei tuoi occhi verdi.


Natura islandese di una rassegnazione partenopea.

Se mi scrivi
sull'orlo della rassegnazione
alle pendici del maestosissimo
e distante vulcano
vorrei sparire nel tuo abbraccio
perché son dolori
dello scrivere per rassegnazione
queste tue righe.

E dove lo metto
tutto questo tuo linguaggio
gelida orda barbara
per insensibili orecchie
parole che lodano il tramonto
e la sera di una tumulazione privata
se non il ritorno
alla mattina del rubino
in cui ci siamo conosciuti.

Nell'ode poetica
come nella vita
si piangono i fiori
del passato per nascondere
un presente in cui
viene ritenuto falso
il proprio sentire
per questo leggo
le tue righe così rassegnate
così che almeno tu
possa leggere le mie.


C'è una poesia per conoscersi
e una poesia per urlare ciò che non si sa,
c'è una poesia dell'altrove e una dei campi di lillà
c'è una poesia del cuore, una poesia del fegato, del polmone,
c'è una poesia di propaganda
c'è una poesia d'avanguardia,
c'è la poesia concreta del solleone
e c'è un poesia
che mi è successa proprio ora,
c'è una poesia per amarsi
c'è una poesia più onesta
per odiarsi,
una poesia prosaica
e autobiografica senza sentimento,
c'è una poesia dell'emozione,
c'è una poesia dello sgomento,
c'è una poesia delicata,
c'è una poesia per incazzarsi,
una poesia senza suono apparente,
e una poesia che martella
refrain popolari, fisarmoniche sventrate,
c'è una poesia che piange e non parla,
c'è una poesia in mezzo alle parole,
muta e nuda,
una poesia che sceglie di non dire
perché altrimenti
dovrebbe disperare.


Dentro il duomo di Milano.

Chiedo in punta di piedi
allo zio dello sposo
dall'occhio di vetro
un buquet di rosee strofe tenui
e confido che questo gesto azzurro
possa rappresentare
un rapida sequenza
se non una scusa valida di allontanamento
dall'altare per rifugiarmi al primo
bordello utile.


Venezia.

Non le piacevano le mie poesie
anche io ho dovuto lasciarla
perché lei mi aveva già lasciato
da quel momento mi è rimasto come un corredo
servizi consorzio profumerie
per nettare angustie e corbellerie
con collane di di versi diversi di poesie.


Cercando un medico dei ciliegi.

Amavo le barzellette
odiavo far ridere
volevo essere serio
ero già adulto
adulterato
sotto un ramo di ciliegio
nascosto e ubriaco
già di dolore.


Ciclopica enciclopedia
del sapere
umano annacquata
nel bit
di un frastuono
ho avuto la fortuna
di nascere in un paese povero
dove i brutti libri non si trovano
nelle biblioteche.


Tragica gita in campagna all'osteria sorci verdi.

Ti sei fatto una panciata di ciliege
e di quadri alla mostra d'arte.
e ferire un ciliegio come un bambino
è irreparabile anche se non lo si vuole
vedere arrabbiato.
Nell'irreparabile disfacimento del tutto
conviene essere già informati
dall'assenza di significato di un witz
il peso simbolico svanito di un koan
fiorisce un ciliegio ferito
e un cedro cade dal cielo
è una goduria ormonale
perché non dovevamo scontentare
la madre
sì un cedro scese dal cielo in mezzo alla campagna
i minerali si muovono di più dei vivi.
È un insulto e un indulto
che lei lasci il pane sulla tavola
a mai più rivederci
osteria sorci verdi.
Gabriele Brusacà
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