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Writer Officina Blog
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Manuale di pubblicazione Amazon KDP. Sempre più autori
emergenti decidono di pubblicarse il proprio libro in Self su Amazon KDP,
ma spesso vengono intimoriti dalle possibili complicazioni tecniche. Questo
articolo offre una spiegazione semplice e dettagliata delle procedure da
seguire e permette il download di alcun file di esempio, sia per il testo
già formattato che per la copertina. |

Self Publishing. In passato è stato il sogno nascosto
di ogni autore che, allo stesso tempo, lo considerava un ripiego. Se da
un lato poteva essere finalmente la soluzione ai propri sogni artistici,
dall'altro aveva il retrogusto di un accomodamento fatto in casa, un piacere
derivante da una sorta di onanismo disperato, atto a certificare la proprie
capacità senza la necessità di un partner, identificato nella
figura di un Editore. |

Scrittori si nasce. Siamo operai della parola, oratori,
arringatori di folle, tribuni dalla parlantina sciolta, con impresso nel
DNA il dono della chiacchiera e la capacità di assumere le vesti
di ignoti raccontastorie, sbucati misteriosamente dalla foresta. Siamo figli
della dialettica, fratelli dell'ignoto, noi siamo gli agricoltori delle
favole antiche e seminiamo di sogni l'altopiano della fantasia. |
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Io tra di voi: la Scelta
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La Rinuncia Marco la guardò con occhi che parlavano di un amore disperato, ma anche di una determinazione che Louise non aveva mai visto prima. «Non posso più vivere senza di te, Louise!» disse, con una voce che tremava appena. «Sono disposto a mettere in gioco tutto, anche il mio matrimonio. Qualunque cosa mi costi, voglio stare con te. Ho già passato troppo tempo a fuggire da ciò che sento per te. Non posso più nasconderlo.» Louise lo osservò intensamente, ma nel suo cuore cominciò a crescere un'ombra che non riusciva a scacciare. Non era paura, ma una consapevolezza dolorosa che la gelava. Si staccò lentamente dall'abbraccio di Marco, guardandolo con occhi più attenti, più pensierosi. «Marco...» iniziò, la voce un po' più debole. «Tu parli di lottare per noi, ma non possiamo ignorare che ci sono persone che ti amano. Tua moglie, la tua famiglia...» «Lei non mi ama più come una volta. È solo una questione di tempo, vedrai. Lei lo sa che le cose non sono più come prima. È solo che non sa ancora come affrontarlo» rispose Marco, cercando di minimizzare. «Non è così semplice, Marco!» rispose Louise, scuotendo la testa. «Tua moglie... potrebbe non volerti più, ma lei è ancora legata a te. E c'è anche tua figlia. Una bambina che guarda ancora a te come al suo unico punto di riferimento. Non possiamo ignorarlo.» Un silenzio pesante cadde tra loro. Marco cercò di prenderle la mano, ma Louise si fece un passo indietro, sentendo il cuore stringersi. «Io ti amo, Marco. Ma non posso... non posso distruggere una famiglia. Non posso farti scegliere tra noi e loro. Non posso essere io la causa di un dolore che non posso gestire.» Marco la guardò con occhi pieni di sofferenza, il viso contorto tra il desiderio di seguirla e la rabbia per una realtà che non voleva affrontare. «Quindi vuoi che io rimanga in una vita che non mi appartiene più, solo per il bene degli altri? Tu non pensi che anch'io meriti di essere felice? Che anch'io meriti di vivere una vita che mi faccia sentire vivo? Non posso accontentarmi di quello che non sono più.» Louise abbassò lo sguardo, come se cercasse una risposta che non riusciva a trovare. «Non è una questione di meriti, Marco. È che le nostre azioni hanno delle conseguenze. E non voglio essere io a causare una rottura che non possiamo riparare. Non voglio che tua figlia, che tua moglie, restino con un cuore distrutto. Non voglio che tu debba scegliere tra il nostro amore e il resto della tua vita.» Marco rimase in silenzio, i suoi occhi pieni di conflitto, mentre il peso delle sue parole cominciava a schiacciarlo. Louise sapeva che in fondo, lui sentiva che stava facendo una scelta tra l'amore di una vita e la sua famiglia. E quella scelta, lo sapeva, sarebbe stata impossibile da fare senza perdere qualcosa di fondamentale. «Quindi... vuoi lasciarci andare?» chiese Marco, la voce spezzata. «Non è una questione di volere, Marco!» rispose Louise, con le lacrime che le bruciavano agli occhi. «È una questione di cosa è giusto. E cosa non possiamo cambiare.» Marco rimase immobile per un attimo, come se quelle parole lo avessero attraversato dentro. Poi si alzò lentamente dalla soglia, le mani che cercavano qualcosa da afferrare, un appiglio invisibile per non cedere. Fece qualche passo indietro, lo sguardo basso, come se ogni centimetro che lo separava da Louise fosse una ferita che si apriva piano. «Lo so!» disse infine, con un filo di voce. «So benissimo quanto male potrei fare. A lei... e soprattutto a mia figlia.» Si passò una mano tra i capelli, cercando di trattenere l'emozione. «Sai quanto le voglio bene. Lei mi guarda come se fossi tutto il suo mondo. E io... non posso sopportare l'idea di distruggerlo.» Louise lo ascoltava in silenzio, le mani intrecciate davanti a sé, mentre il cuore le batteva forte. Era quel lato di Marco — fragile, autentico, incapace di fingere — che amava di più. Ma era anche quello che ora la stava spezzando. Marco alzò lo sguardo, e nei suoi occhi si accese una luce di disperazione, mescolata a una speranza che non voleva morire. «Allora il nostro amore è destinato a chiudersi qui?» chiese, la voce incrinata. «Pensi davvero che questa sia la soluzione? L'unica?» Louise sentì il respiro farsi corto. Avrebbe voluto corrergli incontro, dirgli che no, non finiva lì, che l'amore poteva superare tutto. Ma sapeva che non era vero. Non questa volta. «Non è una soluzione, Marco!» disse piano. «È una rinuncia. Ma forse è l'unico modo per non ferire chi non ha colpa. Tua figlia... non capirebbe. E tu non riusciresti a perdonarti.» Lui abbassò lo sguardo, le spalle curve sotto il peso di una verità che non poteva più negare. «E tu?» chiese, quasi in un sussurro. «Tu riusciresti a perdonarmi, se restassi?» Louise lo fissò a lungo, senza parlare. Poi, lentamente, scosse la testa. «Forse non è il perdono quello che cerchiamo, Marco. Forse è solo la pace. E per trovarla... dobbiamo imparare a lasciarci andare.» Fece un passo indietro, come per allontanarsi da un dolore troppo grande. Marco restò immobile, con il respiro affannoso. «Dovrei andare!» disse piano. «Dovrei voltarmi e sparire. Ma ogni volta che ci provo... mi sembra di lasciare me stesso davanti a questa porta.» «Se resti, sarà più difficile» mormorò lei. «Ma se vado... sarà impossibile ritornare.» Lui allungò una mano verso di lei, senza toccarla. «Dimmi tu di andare. Dimmelo ti prego... e lo farò.» Il vento soffiò leggero, muovendo i capelli di lei. Marco rimase a guardarla a lungo, come se non riuscisse ad accettare che quelle parole fossero davvero la fine. Louise si voltò, ma lui la raggiunse, e in quell'istante nessuno dei due trovò più la forza di opporsi. «Marco...» Il suo nome le uscì come un cedimento. Non c'erano più promesse da mantenere, né domande da porre. Solo la certezza di un amore che, pur sapendo di morire, pretendeva di essere vissuto fino in fondo. La notte che trascorsero insieme cambiò tutto. Si cercarono, si riconobbero, e in un silenzio fatto di respiro e di lacrime si amarono. Le mani di Marco la sfiorarono con cautela, come se ogni contatto potesse spezzare qualcosa di fragile. Le dita tracciavano il profilo del suo corpo con una sensibilità che nasceva solo da quel momento, dal bisogno di sentirla davvero, di ricordare ogni dettaglio. Quando la sua mano salì a sfiorarle il seno, Louise chiuse gli occhi. Non c'era urgenza in quel gesto, solo dolcezza. Un modo per restare, per imprimere nella pelle un addio che non aveva bisogno di parole. Poi Marco entrò dentro di lei con una dolcezza e una sensibilità che parlavano più di ogni parola. Ogni movimento era attento, come a voler custodire quell'amore che sapevano non avrebbe avuto un domani. Si muovevano piano, cercandosi con la consapevolezza che quello sarebbe stato l'ultimo istante. Ogni carezza era un saluto, ogni respiro un frammento di ciò che erano stati. E quando si strinsero, fu come se il tempo si fermasse — solo loro due, sospesi tra ciò che finiva e ciò che sarebbe rimasto per sempre. Fu un abbraccio lungo, disperato, necessario. Non per illudersi, ma per ricordare. Non fu una fuga, ma un saluto — l'ultimo atto di un sentimento che li aveva consumati e completati insieme. Ogni gesto era un addio. E quando, più tardi, la notte si fece quieta intorno a loro, capirono entrambi che non ci sarebbe stato un dopo. Solo il ricordo, e la pace dolorosa di chi ha amato davvero. Ciò che Resta L'alba arrivò lenta, con quella luce pallida che entra in punta di piedi tra le tende, come se avesse paura di disturbare. Louise non aveva chiuso occhio. Aveva ascoltato per ore il silenzio della notte, ogni ticchettio dell'orologio, ogni respiro sospeso tra ciò che era stato e ciò che non sarebbe più stato. Sul tavolo, davanti a sé, una tazza di caffè ormai freddo. Davanti alla finestra, Marco stava in silenzio, già sveglio, come se la luce del mattino avesse risvegliato i suoi pensieri più dolorosi. Era lì da tutta la notte, ma ora, mentre il nuovo giorno prendeva forma, sembrava che il tempo lo avesse riportato indietro, per un ultimo saluto. «Non riuscivo a non tornare» disse piano, senza voltarsi. «Non volevo che l'ultima cosa tra noi fosse il silenzio.» Louise si avvicinò, lenta, trattenendo le lacrime. «A volte il silenzio è l'unica cosa che resta, Marco. E forse... è anche la più sincera.» Lui si voltò. Aveva lo sguardo stanco, ma non perso. Dentro, c'era qualcosa di nuovo: la consapevolezza. «Stanotte ho pensato a mia figlia” disse. «A come mi corre incontro quando torno a casa. Al modo in cui mi guarda come se niente al mondo potesse farle del male finché io sono lì. E ho capito che non posso strapparle quella certezza. Non ancora.» Louise annuì, il cuore in mille pezzi, ma lucido. «Lo sapevo che avresti capito. Perché è questo che amo di te, Marco. La tua capacità di amare, anche quando fa male.» Un lungo silenzio si stese tra loro. Poi Marco fece un passo avanti e le prese la mano. «Ti porterò con me» sussurrò. «Non nel modo in cui vorrei... ma nel modo in cui potrò. Ti porterò nel mio pensiero, nei giorni in cui il mondo mi sembrerà troppo pesante. E forse, un giorno, quando tutto sarà diverso, la vita ci restituirà ciò che ora ci toglie.» Louise sorrise, ma era un sorriso pieno di lacrime. «E se non accadrà?» «Allora vorrà dire che questo è bastato» rispose lui. «A ricordarmi cos'è l'amore.» Si abbracciarono ancora una volta, un abbraccio lungo, sospeso tra addio e promessa. Nessuno dei due parlò più. Il sole si alzava lentamente, tingendo la stanza d'oro. Quando Marco se ne andò, Louise rimase a guardare la porta chiudersi piano. Non pianse. Non ancora. Sapeva che l'amore vero non sempre resta, ma non per questo smette di esistere. |
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