Writer Officina - Scrittori Ribelli
Recensione di

Amelia Belloni Sonzogni
In equilibrio tra la terra e le stelle

Passione e lucidità: In equilibrio tra la terra e le stelle il saggio di Carmen Trigiante, è un concentrato di questi due elementi, solo in apparenza antitetici, dosati con ardore e sapienza. Lo scopo è indurre a riflettere su limiti, costrizioni e condizionamenti che vincolano l'esistenza di molti e impediscono di raggiungere la felicità, o almeno la serenità, che forse sono la stessa cosa: chi e cosa, quanto e come agiscono? Qual è il sistema migliore per individuarli e sottrarci così ai paradossi vissuti ciecamente?

La vita è un dono; la mamma ha sempre ragione e... lei te l'aveva detto; il tempo cura tutte le ferite; perdonare, sempre e comunque; non bisogna umanizzare un cane: verità assolute? Certezze ataviche? Dogmi? O banalità da coda alle Poste?

Lo studio, la conoscenza, la piena realizzazione di sé possono insegnare la rara arte di - scodinzolare alla vita - ; questa fluisce, corre ad una velocità con cui è difficile tenere il passo anche senza le zavorre con le quali moltissimi si muovono: - egoismo, individualismo, interesse personale, invidia - . Per alcuni sarà più agevole, per altri più irta di ostacoli, ma la via per la felicità – secondo Carmen Trigiante – esiste.

L'autrice offre ai lettori la propria esperienza come una mappa: dall'adolescenza inibita nelle sue manifestazioni più genuine, agli studi universitari in un ramo non proprio consono, fino alle prime esperienze di lavoro in un mondo - specchio dell'Italia più becera - . Dal fondo di un barile, da un baratro, è iniziata la ripresa, come un disgelo e un successivo rifiorire, aiutato dalla Filosofia, dalla Storia, dalla psicologia, da paradigmi e archetipi di valore universale, troppo spesso ignorati nel senso etimologico del termine, cioè non conosciuti. Ne è nato un progetto itinerante di arte poliedrica e piena realizzazione del sé, di confronto, scambio e scoperta di realtà imprevedibili e persone degne.

Alla luce dei nuovi incontri, le - relazioni tossiche - di cui ci si circonda molto spesso vanno eliminate drasticamente. I manipolatori seriali, gli ingrati, gli invidiosi – con l'impressionante pletora di caratteristiche peculiari – devono essere allontanati, anzi, buttati nella spazzatura: a ciascuno un cassonetto colorato ad hoc.

Così, resi più saldi e forti, si può e si deve affrontare quanto nella società è distorto: giustizia inerte di fronte al dilagare della violenza, - garantismo ipocrita - , diffusa prepotenza scambiata per legittimo libero agire, - menefreghismo sociale - , ignoranza diffusa funzionale alla manipolazione. E si chiude il cerchio.

Il saggio termina con la parte che ho preferito, quella dedicata al - postantropocentrismo - in cui il ricordo di Milù e del suo ruolo mostrano con una semplicità disarmante e poetica che l'uomo non è, non può essere il centro dell'universo perché ci sono animali in grado, meglio di lui, di farsi portatori di valori assoluti.

In equilibrio tra la terra e le stelle in biblioteca
 
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